Le fasi epatiche

LE FASI I, II E III E I METABOLITI INTERMEDI TOSSICI

IL DRENAGGIO BILIARE

LA FITRAZIONE DEL SANGUE (CELLULE DI KUPFFER)

LE FASI DI DETOSSIFICAZIONE

 

Ogni volta che una sostanza estranea, o potenzialmente tossica, si introduce nel corpo viene eliminata dal fegato attraverso un processo enzimatico composto in tre step. Il fegato, inoltre, elimina sostanze organiche che devono essere eliminate come ormoni (estrogeni, cortisolo, ormoni tiroidei ecc) o neurotrasmettitori come l’adrenalina e la noradrenalina, principali attivatori del sistema neurovegetativo ortosimpatico. Se vengono eliminati in quantitativo minore del necessario, essi rimangono nel nostro corpo producendo alterazioni del sistema nervoso, endocrino e immunitario.

LA FASE I  

La Fase I di detossificazione è realizzata da una serie di enzimi chiamati complessivamente citocromo P 450. La reazione enzimatica viene definita ossidasi, ossia questi enzimi attaccano una molecola di ossigeno alla sostanza da eliminare trasformandola in una molecola intermedia tossica, una specie reattiva dell’ossigeno (ROS),  che se non viene neutralizzata velocemente dagli enzimi di seconda fase essa è tossica per il fegato e se va in circolo attiva una reazione infiammatoria necessaria alla sua eliminazione. Il corpo umano è preposto ad eliminare sostanze nocive senza scatenare infiammazione quando l’eliminazione  avviene nei luoghi deputati,  ossia gli organi emuntori in particolare  fegato e intestino. Se le tossine sono troppe o se questi organi non funzionano in maniera appropriata, esse entrano nella circolazione generale scatenando una risposta da parte di alcune cellule del sistema immunitario responsabili alla eliminazione di sostanze ritenute estranee, come i macrofagi attivatori della risposta infiammatoria. Le  moderne teorie sull’invecchiamento sono concordi nell’affermare che tutte le malattie croniche come il diabete II, le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie autoimmuni, le demenze ecc. hanno un comun denominatore: l’infiammazione cronica di basso grado. Tra le cause di questo stato

infiammatorio troviamo le tossine non eliminate attraverso gli emuntori principali, soprattutto  fegato e intestino.

Chronic inflammation (inflammaging) and its potential contribution to age-associated diseases

  • Franceschi C1, Campisi J2.
  • Author information
  • Abstract
  • Human aging is characterized by a chronic, low-grade inflammation, and this phenomenon has been termed as “inflammaging.” Inflammaging is a highly significant risk factor for both morbidity and mortality in the elderly people, as most if not all age-related diseases share an inflammatory pathogenesis. © The Author 2014. Published by Oxford University Press on behalf of The Gerontological Society of America.

LA CAFFEINA 

La caffeina viene utilizzata come test per valutare la funzionalità di questa fase.

 

La caffeina viene degradata quasi esclusivamente dagli enzimi di fase I per cui  si può capire dalla reazione individuale se gli enzimi di Fase I funzionano bene, troppo o troppo poco.

FASE I NORMALE

La caffeina ingerita va direttamente dallo stomaco al fegato e qui gli enzimi di Fase I ne eliminano gran parte, il rimanente va al cervello e crea una attivazione del sistema nervoso autonomo ortosimpatico che produce aumento dell’attenzione, dello stato di veglia, un rialzo modico della pressione arteriosa . Questo stato dura all’incirca un paio di ore, senza però creare disagi tipo tachicardia, sudorazione ecc, ovviamente il caffè bevuto prima di addormentarsi crea delle difficoltà.

FASE I IPO REATTIVA

Se la caffeina assunta provoca reazioni esagerate tipo  tremori, tachicardia o sudorazione, oppure se viene consumata dopo le ore 17 disturba il sonno notturno, significa che la capacità di detossificazione di Fase I è diminuita, con conseguenze per tutte le altre tossine che non vengono  eliminate dalla successiva Fase II e, perciò, rientrano in circolo, se ciò accade bisogna sostenere questa fase soprattutto con le vitamine del gruppo B , in particolare B1, B 2, B3 che sono fondamentali per l’attività enzimatica del Citocromo P450 (CYP). Le vitamine del gruppo B si trovano nei cereali integrali, nel germe di grano, nel polline, nel lievito di birra oltre che nel fegato degli animali (che sconsiglio vivamente vedi ACIDOSI).

FASE I IPER REATTIVA

Se in seguito all’assunzione di caffeina non si avverte alcuna reazione, per esempio il caffè bevuto prima di dormire non disturba minimamente il sonno notturno, oppure ne viene assunto in quantità esagerate e non si avverte l’effetto tonico sul sistema nervoso, significa che gli enzimi di Fase I lavorano troppo e questo si traduce in una eccessiva produzione di metaboliti intermedi tossici nocivi alla salute se vengono poi eliminate tossine che richiedono l’azione combinata delle due fasi.

L’esempio estremo di questa situazione è l’avvelenamento da funghi che diventano tossici per l’organismo quando le tossine del fungo vengono trasformate dal fegato in sostanze ancora più tossiche e gli enzimi di Fase II non riescono ad eliminarli in maniera adeguata, il risultato è la morte per danno irreparabile al fegato. In maniera, ovviamente minore,  questo accade se gli enzimi di Fase I lavorano troppo, cioè vi sarà un lento e continuo stato di intossicazione prodotto dal fegato stesso. Questa situazione accade perché gli enzimi di fase I devono”spendere” solo un atomo di ossigeno per trasformare la tossina in metabolita intermedio tossico senza perdersi in questa reazione di ossidazione,  mentre gli enzimi di fase II per eliminare la tossina devono legarsi (coniugarsi) alla tossina trasformata e venir eliminati con essa attraverso le feci o l’urina e poi essere rimpiazzati successivamente ed adeguatamente da un assunzione alimentare di vitamine, amminoacidi, minerali. Se ciò non accade in modo ottimale si verifica la condizione nota come detossificatore patologico con iperattività di fase I, eccessiva produzione di metaboliti intermedi tossici e successivo esaurimento  di enzimi di Fase II.

 

In questo caso bisogna “calmare” l’iperreattività della fase I, ad esempio con piante che possono “frenare” questa attività enzimatica e contemporaneamente avere una azione protettiva per il fegato dai metaboliti intermedi tossici. Infine bisogna stimolare la fase II “rallentata”. Una pianta eccezionale che può fare tutto questo è sicuramente la Curcuma Longa,  meglio se somministrata in una forma altamente biodisponibile come la forma fitosomata,  ossia legata a lecitina di soia.

 

Come utilizzo alimentare sicuramente da consigliare è l’utilizzo del Curry che contiene curcuma e altre spezie che ne favoriscono l’assorbimento:  zenzero e pepe nero. Un’altra pianta eccezionale come epatoprotettore e stimolante di alcune fasi della fase II è sicuramente il Cardo Mariano o meglio la silimarina in esso contenuta. Il cardo pianta intera contiene anche delle molecole irritanti come la tiramina, spesso responsabile di cefalee e di rialzi pressori quindi meglio utilizzare solo la frazione silimarina e meglio se fitosomata.

LE FASI II

Si tratta di un sistema enzimatico detto di coniugazione ossia di legame con la tossina modificata precedentemente dagli enzimi di fase I. Questo sistema enzimatico è costituito da principalmente 6 reazioni enzimatiche.

 

 

Questi enzimi di fase II necessitano di numerose sostanze per funzionare al meglio ad esempio:

gli amminoacidi N Acetil cisteina, S adenosil metionina, la taurina, la glicina, la gluttamina, le vitamine del gruppo B e alcune piante o sostanze vegetali in grado di stimolarne la sintesi e l’azione, come la silimarina, il sulforafano dei broccoli o lo xanthumolo del luppolo.

 

LA FASE III

Una volta ottimizzata questa seconda fase le tossine sono disattivate e pronte ad essere espulse dalla Fase III realizzata da proteine particolari note come glicoproteine P che dipendono fondamentalmente dal glutatione ossia un insieme di tre amminoacidi. La sua produzione può essere stimolata  attraverso la N acetil cisteina.

IL DRENAGGIO BILIARE

Una volta completata l’azione le tossine disattivate sono pronte per essere definitivamente eliminate nel torrente sanguigno fino al rene quelle idrosolubili e attraverso la bile prima e l’intestino dopo quelle liposolubili. Quest’ultimo processo è noto come drenaggio e vi sono piante in grado di stimolarlo come il Tarassaco, il Carciofo, la Fumaria, il Boldo tra le tante. Sono piante ad attività detta coleretica,  ossia stimolano un aumento della produzione di bile e colagoga,  ossia stimola l’eliminazione della bile stessa. Queste piante anche se di uso comune vanno utilizzate con discrezione in quanto possono attraverso l’azione colagoga facilitare l’espulsione non solo della bile e delle tossine liposolubili, del colesterolo ecc ma anche di eventuali calcoli biliari che spesso sono asintomatici, pertanto prima di stimolare il drenaggio biliare meglio accertarsi che non ci siano calcoli alla cistifellea e questo solo il medico attraverso esami quali l’ecografia può stabilire se ci sono oppure no.

LA FITRAZIONE DEL SANGUE (CELLULE DI KUPFFER)

Quest’ultima fase di detossificazione viene effettuata da particolari cellule dette appunto di Kupffer, che sono dei macrofagi stanziali,  cellule del sistema immunitario residenti nel fegato.

 

Questa azione di detossificazione è di fondamentale importanza per l’eliminazione di batteri intestinali e di immunocomplessi ossia sostanze estranee (antigeni) e anticorpi intestinali i quali se sfuggono all’azione eliminatrice di queste cellule raggiungono rapidamente il torrente sanguigno e spesso innescano reazioni allergiche o addirittura autoimmuni. Queste cellule sono sistema immunitario,  pertanto è fondamentale che il sistema immunitario funzioni perfettamente, se è debole bisogna aiutare questa fase con minerali quali lo Zinco, la vitamina C, le vitamine del gruppo B,  si possono usare anche  piante immunomodulanti come uncaria tomentosa, astragalo, aloevera ecc o funghi medicinali come il cordyceps sinesis e il ganoderma lucidum noto come reishi.

 

Ovviamente tutte queste sostanze vitaminiche, minerali, amminoacidi  devono pervenire da una dieta sana ed equilibrata, ed in caso di necessità si può ricorrere all’uso di integratori mirati come ad esempio Epadx della ditta A.V.D. Reform per facilitare  e sostenere la detossificazione.

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