Curcuma, come usarla?
La curcuma è una delle piante erbacee maggiormente conosciuta; è perenne, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, originaria dell’Asia ed è largamente utilizzata nella cucina indiana.
In rete o su riviste specializzate, si possono trovare centinaia di articoli interessanti riguardanti i suoi effetti benefici sull’organismo, correlati a studi scientifici che dimostrano queste proprietà incredibili.
I principali effetti attribuiti a questa pianta sono legati alle sue proprietà antinfiammatorie, antitumorali, antiossidanti; tant’è che sembra una panacea, al punto che l’utilizzo classico come spezia è stato incrementato notevolmente; in molti casi viene utilizzata come “cibo” e viene aggiunta a liquidi comuni, consumata come integratore.
Facciamo chiarezza su un aspetto che viene spesso trascurato.
La maggior parte degli studi che riguardano la spezia gialla diventata “famosa”, riguardano la materia prima in estratto secco, il che significa: che dalla polvere (quella che si trova facilmente), cioè la pianta essiccata e macinata, attraverso un procedimento di laboratorio viene estratto il principio attivo, chiamato ‘curcumina’, una sorta di curcuma concentrata, per usare un “linguaggio volgare”.
Per assumere il quantitativo che è stato utilizzato per effettuare quegli studi che hanno evidenziato i grandi benefici, sarebbe necessario assumere quantità elevatissime della spezia, che di certo sarebbero troppo elevate per poter essere digerite, e forse anche per essere gustate. Una delle caratteristiche che emerge di frequente che riguarda l’assunzione della curcuma, è la difficoltà a digerirla; questo trova conferma anche in molti degli studi tant’è vero che l’assorbimento gastrico è molto lento, la dispersione alta e la solubilità ridotta.
Che la Curcuma sia una spezia ottima e di gradevole sapore è fuori discussione, ma è bene sapere che con l’assunzione classica che spesso viene fatta, di 1 o due cucchiaini, è praticamente impossibile arrivare a dosaggi che possano essere utili per la salute. Per avere effetti legati alla preziosa spezia orientale è più semplice pensare di assumere un integratore, valutandone il contenuto secondo criteri ben precisi e il tipo di concentrazione, che in genere viene fornito in percentuale, contenuta per capsula.
Nel mercato degli integratori esistono molte possibilità di scelta. Noi abbiamo optato per l’utilizzo di una curcuma ad altissima concentrazione e biodisponibilità, la Curcuma Meriva® fitosomata.
In uno studio comparativo infatti, è emerso che questo tipo di curcuma, contenuta in EpaDX è di gran lunga più bio-disponibile rispetto ad altre.
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